Il profumo della democrazia

Dalla Yourcenaur ad Aung San Suu Kyi

Giuditta Naselli. Con Oltre Rangoon (Beyond Rangoon, 1995) il regista John Boorman risveglia l’opinione pubblica mondiale portando alla luce la verità sulla dittatura militare che ha messo in ginocchio il popolo birmano. Il film racconta la storia della dottoressa Laura Bowman che, straziata dalla perdita del figlio e del marito, decide di partire per la Birmania. Nella città di Rangoon, in una notte calda di ribellione, la donna assiste a un momento storico: Aung San Suu Kyi, futuro premio Nobel per la pace, disarmata, sfida e vince le truppe militari. Dopo l’incontro con la dissidente birmana la dottoressa sceglie di aderire alla resistenza popolare, ritrovando in essa una ragione di vita.

Boorman denuncia il regime militare birmano, svelando la drammatica realtà di un paese logorato da una feroce dittatura che ha messo al bando ogni diritto umano. Ispirato ad una storia realmente accaduta, Oltre Rangoon è una nobile pellicola che, attraverso la sovrapposizione della dimensione privata con quella pubblica, racconta il dramma di un popolo.

La protagonista intraprende un percorso iniziatico che conduce lo spettatore a una maggiore consapevolezza politica e a un sentimento di solidarietà nei confronti del sottomesso ma combattivo popolo birmano.

Il film è ambientato nel 1988, anno in cui Aung San Suu Kyi, fondatrice della “Lega Nazionale per la Democrazia”, fu costretta agli arresti domiciliari; nonostante le pressioni delle Nazioni Unite e l’assegnazione del premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, viene liberata  soltanto il 13 novembre del 2010; recentemente, grazie al generale Thein Sein, attuale Presidente della Birmania, la dittatura militare ha allentato la morsa, permettendo alla Lady di registrare ufficialmente il suo partito e di candidarsi al Parlamento.

Oggi, a Rangoon, tra le bancarelle che profumano di cibo piccante, altari su cui dominano barocche statue del Buddha e boulevard trafficati, si trovano magliette e gadget con il Pavone combattente, simbolo di una donna che, con la sua forza d’animo, ha sfidato un regime e sacrificato la sua vita al servizio della pace e della democrazia.

Ad artisti come John Boorman, il merito di aver fatto risuonare le lontane e troppo spesso taciute voci del dissenso portandole all’attenzione di uomini e donne occidentali spesso all’oscuro della verità.

Oggi, nuove speranze si insediano nel cuore del popolo birmano: da quando è stata annunciata la candidatura di Aung San Suu Kyi la nuova e leggera brezza della democrazia raggiunge i più remoti insediamenti rurali, permettendo alle famiglie di modesti lavoratori e contadini che hanno perso i loro figli e parenti nella lotta contro il regime, di sperare in un concreto rinnovamento.

Nella speranza che l’impegno sociale dimostrato John Boorman  sia emulato da altri suoi colleghi, restiamo in attesa della sua prossima opera: una trasposizione delle Memorie di Adriano,  di Marguerite Yourcenar,  prima donna eletta all’Académie Française.

Guarda i trailer:

Beyond Rangoon – John Boorman

The Lady – Luc Besson

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