Comparative Steel

E’ difficile mettere a confronto due artisti come Jaume Plensa e Seo Yeong – Deok, che prestano alla statua il fianco dell’acciaio, delle lettere il primo e delle catene di biciclette l’altro.

Ormai celebrato e conosciuto dal grande  pubblico, Jaume Plensa, assembla le lettere dell’alfabeto così da formare corpi imponenti e leggeri al tempo stesso, a volte sospesi in aria, comunque perennemente attraversati dalla luce. La resa delle sue sculture è sicuramente suggestiva e reinterpreta l’assunto di filosofica memoria dell’essere corpo tramite il pensiero esprimibile –solo- per  mezzo della parola.

Le opere si sviluppano seguendo il criterio della carne come muto riflettere, acme di una società spesso rumorosa e superficiale, sagoma esteriore del vuoto apparire e corazza dell’ombra; in questo si riflettono due suoi celebri lavori, Alchimista ed Eremita.

Diverso il caso di Seo Yeong Deok, meno celebrato dal mondo dell’arte, ma sicuramente più interessante sotto i profili tecnici e di resa.

Seo Yeong – Deok utilizza infatti catene di biciclette tra di loro assemblate, fino a produrre inquietanti figure umane di notevoli dimensioni sfiorando, avolte, anche  i7.5 mdi altezza.

La mostra itinerante, già a Seoul e Istanbul, ha per titolo Dystopia. Anche per il coreano quindi, la parola veicolo dell’espressione, assume un rilievo chiaro nell’interpretazione della sua opera.

Corpi turbati anche se ben oleati, sfilano di fronte al pubblico, in una nuova interpretazione della vanitas, laddove essa rappresenta immoto ciò che in realtà è destinato al movimento.

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