Conversazioni da sorseggiare

Vincenzo B. Conti. Il filo della narrazione interrotta tra passato e presente esige un delicato intervento di condivisione che annulli gli ostacoli dei passi del tempo.  E’ qui che l’uomo interviene modellando il dubbio e l’equivoco secondo una nuova fuga verso il suo moderno dire e -a volte stupendosi- trova nuove risposte e nuovi orizzonti: “Homo Faber – Il ritorno del fare nell’arte contemporanea” racconta il rapporto tra i lavori realizzati da oltre trenta artisti contemporanei e i tesori del Castello Sforzesco delle sale della Rocchetta (Civiche Raccolte d’Arte Applicata e il Museo degli Strumenti Musicali). Tra gli artisti in mostra Alighiero Boetti, Michaël Borremans, Nathalie Djurberg, Bertozzi e Casoni, Luigi Ontani.

La tradizione del Valpolicella affonda le sue radici in epoca romana quando per la prima volta si parlò di questo vino, che prendeva il suo nome di valle dalle celle (cantine) utilizzate per la vinificazione. Il vino non era ancora perfezionato e nonostante l’appassionata ricerca sviluppatasi nel corso dei secoli, è solamente grazie a un caso fortuito che oggi possiamo celebrare le nostre tavole con una realtà affermata in ogni angolo del globo, una delizia chiamata amarone. Nato per la distrazione di qualche cantiniere, l’amarone rappresenta una delle migliori interpretazioni territoriali in ambito enologico dagli inizi degli anni ’50, pur giungendo al grande pubblico solo negli anni ‘90. La storia è leggenda e aggiunge fascino a una bottiglia che già fa parlare di sé grazie a un bouquet complesso e importante: Adelino Lucchese scoprì per caso, nella Cantina Sociale della Valpolicella, una botte dimenticata da alcuni, anni al cui interno vi è un recioto, dolce e antico vino che ottenuto dalle “orecchie” dei grappoli di uva corvina e rondinella dai cui è prodotto. Spillando dal fusto il primo bicchiere del fortunato nettare, trovando qualcosa di completamente diverso dal tipico sapore zuccherino del vino principe di questa valle, esclamò “Questo non è amaro, è amarone!”. In questo modo ha inizio la grande storia -se pur ancora breve- dell’amarone classico della Valpolicella cantine Bolla. Con il suo classico, la cantina offre un vino di colore rubino con profumi che spaziano dalla confettura ai fiori passiti, fino ad arrivare a note di vaniglia e caffè. Alla bocca si presenta con un tannino adeguato che non impegnare troppo il palato, grazie anche a un’evoluzione in botte per sei mesi cui segue un affinamento in bottiglia di circa un anno. Sulle nostre tavole giunge con un prezzo equilibrato.

Amarone della Valpolicella classico Le Origini 2007 rosso DOC uvaggio prevalentemente Corvina e Corvinone, gradazione alcolica 15,5% € 40 da abbinare a pietanze importanti speziate e preferibilmente selvaggina.

 

About theartship