Il visibile diventa documento e questione politica

L’India e il Sudamerica si uniscono come parte di un ipotetico paesaggio comune

C.S. Separati tra loro geograficamente ma accumunati dal termine esotico è possibile visionare alcuni dei video di Luz Maria Bedoya, Marco Pando, Matías Duville, Amar Kanwar, Priyanka Dasgupata e David Zink Yi, tra i lavori dei ventidue artisti, in mostra il prossimo 18 Febbraio all’ Ex Ospedale Sant’Agostino di Modena come parte della mostra Decimo Parallelo nord, Fotografia Contemporanea dall’ India al Sud America organizzata dalla Fondazione Fotografia e curata da Filippo Maggia.

Dal post-colonialismo, alle pratiche tradizionali, alla scoperta, il viaggio, il commercio, questi artisti indagano e mettono in vista tramite i loro lavori, il tema del visibile come una questione politica, aprendo alla domanda sul cosa può essere visto e del come deve essere visto.

Due punti di vista, due continenti che in questo caso si uniscono tramite  paessaggi, desideri e  memorie condivise da processi storici e culturali similari, diventando voci  “altrui” che trovano come mezzo di espressione l’arte, un’ arte che diventa politica e contestataria,  che induce tramite esperienze sensoriali che ricordano “il tropicale” a processi di straniamento, riflessione e di critica attiva;  generando un traffico emotivo, dove l’idea è mantenere la freschezza, i desideri, le intenzioni e la belleza vive.

Il video Viaje a las islas Hormiga dell’artista peruviana Luz Maria Bedoya ci invita a un viaggio verso un non luogo, un viaggio che diventa semplicemente movimento, transito che non ha un obiettivo in sé, ma che diventa metafora della fuga del desiderio, del non finito,  dell’ irrisolto, di un  tempo non ancora concluso non avendo trovato la sua vera ragione di esistere.

Marco Pando, con il suo  filmato animato The king of the mountains, mette in discussione i limiti geografici e storici tramite la storia di Lorenzo Palacios Quispe, personaggio peruviano che diventa una vera e propria icona popolare grazie alla sua musica. Documento di una memoria collettiva e dell’identità di un popolo.

I micromondi disegnati da Matías Duville, in Canción de Vecindario, sono una Sinfonia di suoni  e di immagini che cercano un senso comune di speranza ed utopica armonia, di un microcosmo  che cerca la distruzione dell’ impronta emozionale dell’artista.

David Zink Yi, ci permette intravedere una cultura, un popolo “altro” tutto da scoprire, indagando sul rapporto tra musica popolare, l’identitá, le sue forme d’ espressione, il corpo e la performance.

Amar Kanwar con il video Love story fa un ritratto dell’India come posto di costante immigrazione e separazione (con il video Love story) e Priyanka Dasgupta, invece, con il suo lavoro Good girls croos their legs parla dell’ ipocrisia che esiste ai vertici del sistema, delle aspettative sociali  e dei codici morali, un’ indagine sulla repressione della sessualitá  tramite un sottile gioco di immagini e distorsione di suoni.

Questi lavori che vanno contro ogni forma di controllo e autoritarismo, diventano documenti da culture che fanno intravedere un passato, un presente e un futuro ancora da scoprire.

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