Due volte Erwitt

Di Elliot Erwitt conosciamo gli scatti più importanti, gli innamorati in riva al mare che si baciano nel riflesso dello specchietto retrovisore dell’automobile o l’immagine del cane che salta al guinzaglio del padrone. Immagini talmente note da passare nell’immaginario collettivo come scatti a sé stanti, oltre la mano che li ha colti nel flusso continuo e indistinto del tempo. Questo genere di fenomeno, che abbandona il legittimo autore per imporsi come immagine per sé nel percorso di acquisizione e riconoscibilità dell’opera, contribuisce all’elevazione dell’oggetto feticcio allo status di icona.

Aosta celebra nella mostra presso l’ Aosta Hôtel des États fino al 25 giugno, le immagini del gigante dell’agenzia fotografica Magnum: 43 immagini che narrano, con estetica filologica, gli incontri più importanti e gli incarichi più prestigiosi di uno degli ultimi grandi fotografi ancora viventi. Sono impressioni che illuminano Kennedy, Che Guevara, Krusciov e Nixon, e incontri con le Icons del grande schermo quali Marilyn Monroe, Marlene Dietrich e Grace Kelly che mantengono la fisicità del racconto, la leggerezza e l’ironia profondissima con cui il fotografo accompagna le sue opere; questa fisicità del racconto, la leggerezza e l’ironia profondissima con cui Elliot Erwitt accompagna le sue opere, insieme ai cani, ossessive ed ineludibili presenze nel racconto fotografico hanno in parallelo una mostra più grande presso la Casa dei Tre Oci di Venezia che raccoglie 140 tra le celeberrime immagini del fotografo, tra queste, come parte integrante del percorso espositivo gli scatti realizzati insieme a Nicola Bardelle, direttore creativo di Jacob Cohën.

In questo caso, la sintesi del racconto non è l’icona in sé, ma la scelta prima del fotografo, la selezione che egli opera nel riscrivere il tempo dei suoi scatti riattualizzandoli. Lo spostamento temporale, reso possibile grazie al lavoro congiunto con il team di Jacob Cohën, sviluppa così il tema del Personal Best , ciò che l’artista preferisce e presta, in un gioco ricco di rimandi autocelebrativi e di dissacrante ironia del suo imponente lavoro: “Sono Elliot Erwitt e lo sono da molti anni” si legge nell’headline della campagna pubblicitaria primavera – estate 2012 di Jacob Cohën.

Info

Icons – Aosta

Hôtel des États

Fino al 25 giugno

Personal Best – Venezia

Casa dei Tre Oci

Fino al 15 luglio

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