Rianimare la visione

Fino al 31 ottobre presso gli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova, sarà possibile visitare la mostra Shock, monografica di Renato Pengo. L’esposizione, curata da Barbara Codogno apre al dibattito attualissimo della distanza, presente tra le grandi opere del passato e i risultati del contemporaneo.

La scelta dell’artista è quindi quella di far interagire i dipinti presenti in Pinacoteca (tra i tanti capolavori del Cinquecento, la “Madonna col Bambino” di Boccaccio Boccacini e alcuni dipinti del Veronese; di grande interesse anche la “Cena in casa di Simone” e “La Crocifissione” di Jacopo Tintoretto. Per il Settecento vanno ricordati “San Giuseppe col Bambino”, “Madonna”, “Cristo nell’orto degli ulivi” di Giambattista Tiepolo) con le opere prodotte negli anni Novanta, costituendo così una sorta di dialogo ideale tra epoche profondamente diverse.

Nell’intenzione di sabotare la visione canonica del dipinto – di chi tranquillamente si accosta all’arte classica – s’intende l’opera di Renato Pengo, che induce lo spettatore a continui cambi di ritmo a livello percettivo, continui cambi di codice a livello interpretativo.

Nel doppio gioco che l’artista intesse con le opere in permanente, si svela quella che può essere definita un’ulteriore operazione, sintesi e summa delle particolarità in mostra: produrre uno shock nello spettatore, un’ amplificazione della percezione attraverso le ampie coordinate che entrano in gioco, sia in ottica temporale che nello specifico linguaggio artistico.

 

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