Sfumature scarlatte

Vincenzo B. Conti. La brace arde soffiando al cielo lunghi rivoli bianchi spumosi. Tutt’attorno i racconti straordinari di una vecchia matrona cingono l’ostinato monello che continua a rincorrere il suo sogno di vibrazioni dipinte. La luce dell’iride riverbera in lui e lo accompagna lungo un percorso che lo muove verso un quadro. “Wassily Kandinsky – dalla Russia  all’Europa” mostra a cura di Eugenia Petrova, direttrice aggiunta del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo e Claudia Beltramo Ceppi, fino al 3 febbraio presso Palazzo Blu di Pisa, narra le radici concettuali e visive dell’artista russo. E’ un viaggio nell’uomo e nella sua formazione attraversando le opere del periodo di Murnau poste in dialogo aperto con i dipinti di Gabriele Munter, Alexej Jawlensky, Marianne Werefkin e Arnold Schönberg, le grandi tele degli anni in cui l’avanguardia russa aprì all’Occidente, fino ai capolavori del periodo finale della sua permanenza in Russia.

Tradizione, conoscenza del territorio, basse produzioni e un’anima romantica è ciò che occorre per la creazione di un ottimo vino ma, a volte, è meglio infrangere le regole e seguire nuove strada: questo è ciò che avranno pensato John e Harry Mariani nel 1978. Affermati importatori di vino negli States, i due fratelli dalle origini italiche hanno indirizzato la loro passione verso due grandi e importanti zone vitivinicole dell’Italia accrescendo di anno in anno la fortuna di due grandi vitigni: il lambrusco, che attraverso una mirata e particolarissima presentazione divenne un “drink in lattina” molto alla moda oltreoceano, e il sangiovese, pilastro su cui hanno costruito la fama della loro casa vitivinicola Castello Banfi. Un grande risultato ottenuto sia con la creazione di etichette importanti e d’elite, sia con produzioni a larga diffusione ma sempre di altissima qualità. Un esempio su tutti l’eccellente Rosso di Montalcino, fratello minore del più blasonato Brunello di Montalcino Poggio alle Mura, dal quale differisce solo (si fa per dire) per anni di sosta nelle botti e per qualità del legno. Rubino dall’unghia sfumata con belle trasparenze, il rosso ci regala un naso pieno di fiori e frutti, con forti accenni verso le violette e lamponi; non mancano sostanza e morbidezza all’assaggio se pure vinificato tra acciaio e legni, ove sosta almeno un anno, con un passaggio in botti di Slavonia per metà della massa. E’ un rosso DOC, da uve 100% sangiovese e con una gradazione alcolica di 14% vol. Con poco più di 10 euro è possibile portare in tavola un ottimo frammento di Toscana senza scomodare il classico chianti; abbinamento ideale con carne al forno, perfetto con spalla affumicata e se l’annata è 2007 meglio aprirlo in un occasione speciale.

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