Claire Aho – Studio Works

Il colore della fotografia

di Claudia Casalini

 

#Pizzicato five – La Règle Du Jeu

Il padre, il fotografo Heikki Aho, considerava la fotografia a colori finlandese non all’altezza degli standard europei di quegli anni: è da questa considerazione che incomincia, a partire dagli anni Cinquanta, la ricerca che condurrà Claire Aho a specializzarsi nella fotografia in studio e in esterno, facendola diventare pioniera della tecnica a colori nella sua Finlandia e artista riconosciuta a livello internazionale.

La Photographers’ Gallery di Londra presenta, fino al 21 luglio,  Claire Aho – Studio Works, la prima mostra individuale dell’artista a Londra.

Una serie di lavori in studio realizzati tra gli anni Cinquanta e Settanta colorano lo spazio espositivo; fanno il punto su un particolare periodo della storia della pubblicità e della fotografia di moda finlandese: copertine di giornali fashion, fotografie-locandine di prodotti alimentari e tecnologici che animano il boom economico di quegli anni, la storia del costume e della tecnologia che progredisce, tutto reso attraverso colori sgargianti, una resa formale studiata e un’attenzione particolare alla composizione e alla luce.

A partire dall’apertura dello studio personale a Helsinki negli anni Cinquanta, l’artista vede crescere il successo del suo lavoro diventando tra i fotografi più richiesti del mondo pubblicitario finlandese.

La scelta, in questa sede, di concentrarsi sui lavori in studio, benché essi costituiscano solo una parte del lavoro dell’artista, innamorata della sua città Helsinki che non manca di fissare attraverso lo strumento fotografico, permette di fare il punto sui motivi di questo successo, di focalizzare l’attenzione sul particolare rapporto che negli scatti si crea tra la forma, il colore, il pattern, nonché l’assoluta fantasia e inventività con cui Claire Aho trasforma rigide composizioni formali in immagini assolutamente ironiche e accattivanti.  Attraverso l’obiettivo l’artista rende un broccolo una forchetta e a una ciotola rossa in qualcosa di magico, così come magici diventano una bottiglia un frigo o un vestito a righe del catalogo Cotton Rhapsody del 1958.

Una mostra interessante, che fa il punto su un versante della fotografia, quello della moda e della pubblicità, spesso ignorato se non snobbato, considerato talvolta un grado sotto il livello artistico; una mostra che ben esamina la figura assolutamente moderna di Claire Aho, che attraverso questo lavoro ha contribuito a innovare il mondo del design finlandese e l’approccio al colore nel campo della fotografia di moda nel resto d’Europa.

 

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