La parola come mantra votivo

Sabrina Mezzaqui Bologna, 1964

Intervenendo sul simbolismo del testo, agisce sui rituali di modificazione della parola che si fa oggetto, prestandosi al dire in forma diversa rispetto al verso prodotto.

Testi antichi e testi sacri, maneggiati nella forma del qui e ora, fogli di carta arrotolati come pergamene intraducibili rivelano allo spettatore l’intervento manuale, minuzioso e ripetitivo, convincimento rotondo di una processione ciclica della realtà che si purifica, costretta dal suo stesso modo d’espressione:  nel pensiero che si fa parola, lo spirito partecipa all’invisibile senso primigenio della verità, fondando così sulle sue macerie, il residuo della sua ascensione.

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