Bizzarre

Un unico motto “Scopri l’America a Palazzo Strozzi”; due grandi mostre: Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo e American Dreamers. Realtà e immaginazione nell’arte contemporanea americana.

Nell’anno in cui ricorre il quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci, Firenze celebra l’anno Vespucciano promuovendo per tutto il 2012 una serie di eventi che hanno scopo di sostenere i rapporti tra la città toscana e la cultura americana.

La prima, Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo, (dal 3 marzo al 15 luglio 2012) curata da Francesca Bardazzi e Carlo Sisi diviene la trasposizione visiva dei rapporti che si instaurarono tra i pittori del Nuovo Mondo, la città di Firenze ed altri luoghi della Toscana quali Montepulciano, Piagentina, Fiesole, le colline di Bellosguardo, Volterra, e Pelago, tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima guerra mondiale.

Suddivisa in sei sezioni (Camera con vista, Americani a Firenze, Il circolo di Egisto Fabbri: intellettuali e pittori, L’immagine di Firenze e della Toscana, Il culto del Rinascimento, L’America al filtro della pittura e del romanzo), la mostra ospita le opere di più di trenta giovani artisti americani che coinvolti nel vasto flusso di viaggi verso l’Europa, alla scoperta delle meraviglie d’Italia e nello specifico dei luoghi che hanno dato i natali al Rinascimento. Artisti che, in un primo momento risentono della formazione accademica ricevuta in patria e che in seguito sono influenzati dalla fruizione delle opere degli impressionisti francesi, delle tele dei Macchiaioli e dei naturalisti toscani: tra essi vi sono i precursori William Morris Hunt e Jhon La Farge ai quali seguono gli “espatriati” in Europa quali John Singer Sargent, Mary Cassatt, James Abbott McNeill Whistler. Ruolo fondamentale viene svolto dal gruppo dei “Ten American Painters” ovvero il gruppo americano più vicino all’Impressionismo il quale conta nomi come William Merritt Chase e Frederick Childe Hassam. Vanno annoverati poi il gruppo dei Duveneck boys raccolti attorno alla figura di Franck Duveneck, brillante personalità alquanto magnetica attivo insieme alla moglie Elizabeth Boott che ebbero un ruolo importante fra gli artisti americani e toscani. Tra quest’ultimi si annoverano Telemaco Signorini, Vittorio Corcos, Michele Gordigliani e Giovanni Boldini “naturalizzato” toscano.

Paesaggi, campagne, ritratti, autoritratti, nature morte, viste d’interni, tutti soggetti realizzati in terra toscana da artisti che divennero maestri delle nuove generazioni una volta tornati in patria dando inizio alla vera pittura nazionale americana, alimentando un collezionismo di arte antica e moderna europeapromosso dalle facoltose famiglie americane.

Nella seconda, American Dreamers. Realtà e immaginazione nell’arte contemporanea americana,(dal 9 marzo al 15 luglio 2012, presso il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina)curata da Bartholomew Bland, gli undici artisti americani riflettono sulle avversità del presente degli Stati uniti, che dopo l’evento dell’undici settembre del 2011 ha visto cadere le proprie certezze e sicurezze.

Gli artisti hanno riletto la realtà presentandola secondo modalità del tutto personali e inclini alle proprie capacità pratico-intellettuali costruendo dei mondi paralleli nei quali diviene tangibile il senso di alienazione, di incertezza, di instabilità, e tramite i quali si cerca di allontanarsi da tale dimensione per approdare su terreni inesplorati testimoniando a proposito l’esistenza o meno del “sogno americano” ovvero quella promessa di successo e felicità che è stata alimentata in maniera incessante sia dall’estetica delle campagne pubblicitarie tipiche americane che da tutto l’immaginario cinematografico hollywoodiano.

Le modalità espressive sono varie e alquanto interessanti: gli acquarelli di Laura Ball, nei quali ricorrono soggetti come il muro, la rete, la maschera, gli animali, presentano realtà simboliche che dettano libera interpretazione al fruitore; la fotografia di Adrien Broom, autodidatta, ripropone uno stile che appartiene al videoartista newyorkese Bill Viola, presente nel capoluogo intorno agli anni ’70, proponendo figure umane fluttuanti nel cosmo; le pitture a olio di Will Cotton rappresentano un mondo zuccherato e pasticcioso dove colori tenui e figure femminili simili a dee si destreggiano incantando fruitori di tutte le età. Interessato al paesaggio naturale e urbano è Adam Cvjianovic che osserva nuclei d’abitazione reali come i complessi residenziali di Hillsborough e New City in New Jersey nonché due esempi della tipica periferia urbana statunitense simbolo del sogno americano e contemporaneamente della recente crisi finanziaria, raffigurandoli nei grandi “affreschi mobili” ovvero frammenti di dipinti realizzati su tessuto sintetico, tyvek. Ai vecchi libri di Educazione Civica per immagini si ispira l’opera di Richard Deon, nella quale l’immagine sdraiata, in piedi o di profilo del “il Soggetto” sintetizza il conformismo promosso negli anni Cinquanta caratterizzato dall’uso ripetuto delle immagini di stampo educativo.

Thomas Doyle propone minuscole e alquanto inquietanti villette monofamiliari racchiuse dentro cupole di vetro e circondate da scenari catastrofici o instabili; nella sua installazione, Mandy Greer ad animali come gufi, civette o corvi appartenenti ad una realtà onirica, assembla materiali dismessi quali trecce, lustrini, stoffe, perline, bottoni, piume, al fine di creare narrazioni mitologiche estratte da culture primordiali; più architettata è l‘opera di Kirsten Hassenfeld nella quale poche forme semplici – rettangolo, triangolo, pentagono – dialogano in una giustapposizione spaziale che confluisce in imponenti strutture tridimensionali formate un’anima e una copertura di solo fogli di carta da regalo avvolti o spiegati; perfetta combinazione tra forme e pattern cromatici.

I mondi di Patrick Jacobs sono tanto microscopici da poter essere fruiti solo attraverso delle lenti di ingrandimento; una realtà purificata, inaccessibile dove elementi naturali quali erba, fiorellini, funghi, laghi, montagne, cielo, si dispiegano di fronte all’osservatore che li spia da lontano; una “mininatura” dall’atmosfera pseudo-scientifica. Christy Rupp affronta questioni quali la biodiversità, l’ingegneria genetica, la globalizzazione dando alla luce sculture create interamente con le ossa degli animali recuperati dagli scarti di fast food o simili. Un lavoro di ricostruzione dopo la decostruzione che gli animali subiscono una volta che questi vengono serviti quotidianamente dopo adeguata cottura. Sottile riflessione sulle logiche della produzione industriale alimentare.

Infine l’opera di Nick Cave che “ricopre” manichini con abiti che diventano delle gigantesche maschere-sculture, realizzate impiegando una varietà di materiali abbastanza ampia: pelliccia sintetica, bottoni borse, trottole, lana, centrini, presine, giocattoli, tessuti. Denominati Soundsuits, si tratta di produzioni che generano sonorità diverse a seconda degli elementi di cui sono composti e che vengono utilizzati dallo stesso artista per le sue performance. I riferimenti da cui traggono ispirazione sono vari: dalla maschera della cultura africana o caraibica ai costumi e linguaggi del teatro d’avanguardia espressionista, alla scultura sociale con riferimenti a Niki de Saint Phalle o Joseph Beuys, alle parate carnevalesche di tradizione americana tipiche del New Orleans come la “Mardi Gras Parade”. Una volta indossate le maschere-sculture attuano una trasformazione capace di generare spettacoli che lo stesso Cave definisce come “bizzarri e psichedelici” perché fautori di una carica di energia primordiale alquanto evidente; opere che hanno il chiaro intento di riflettere sul valore dell’immaginazione e del recupero di un nuovo senso di libertà mentale, comportamentale, ma soprattutto tattile e sonora. Professore all’interno del Fiber Arts Program e direttore del dipartimento di Fashion Design presso la School of the Art Institute di Chicago, Cave ha ideato, realizzato e commercializzato una linea di abbigliamento maschile e femminile presso Chicago.


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